Si puo' parlare della presenza di John Broadus Watson nella psicología italiana fino agli anni '50?

Autores/as

  • Carlo Trombetta Università degli Studi La Sapienza

DOI:

https://doi.org/10.32870/ac.v3i3.18323

Resumen

L'autore, constatando l'assenza culturale del pensiero di Watson nella psicologia italiana nel periodo inizio '900 -termineanni '50, indaga sui possibili motivi che hanno determinato la non conoscenza sia del personaggio come del suo pensiero. Le cause che hanno originato tale silenzio sono attribuibili, secondo l'A. ad alcuni caratteri generali della psicologia italiana durante l'attività scientifica di Watson e, in particolare:
1. per una costante preoccupazione per le problematiche flosofiche legate, prima allevoluzionismo positivistico e, successivamente, per una sorta di sudditanza alla filosofia.
2. per la predominanza data alla'psìcologia applicativa' non partecipando al dibattito, senza qualche rara eccezione, allclaborazione di nuovi modelli teorici.
3. per una certa affinità al modello wundtiano.
4. per una continua battaglia volta a combattere il materialismo e ad esaltare il ruolo della coscienza nella psicologia e il metodo dell'introspezione.

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Cómo citar

Trombetta, C. (2010). Si puo’ parlare della presenza di John Broadus Watson nella psicología italiana fino agli anni ’50?. Acta Comportamentalia, 3(Monográfico). https://doi.org/10.32870/ac.v3i3.18323

Número

Sección

Artículos